Beef-On-Dairy: un fenomeno mondiale

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L’incrocio beef-on-dairy è diventato una tendenza mondiale. I Centri FA europei riferiscono che fino al 40% delle vacche da latte sono ora coperte con tori da carne. In Nord America questa tendenza è stata un po’ più recente, ma continua ad espandersi di anno in anno. Secondo i dati di NAAB, negli Stati Uniti lo scorso anno il totale delle vendite interne di sperma di tori da latte è sceso dell’11% rispetto all’anno precedente, mentre le vendite interne di sperma di tori da carne sono aumentate del 44%. Alimentato dall’uso di seme sessato per produrre manze da rimonta solo da animali di più alto merito genetico, e spinto dal desiderio di ottenere un maggiore reddito dai vitelli nati da vacche geneticamente meno valide, l’incrocio beef-on-dairy è diventato un fenomeno mondiale. In precedenza, ci siamo concentrati sull’Europa e sul Nord America, ma in questo aggiornamento vediamo cosa succede in questo senso in un altro grande paese per l’allevamento da latte, la Nuova Zelanda.

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